La storia di Helena Long

Nella nostra serie in corso che mette in luce le donne di Vans, abbiamo raggiunto Helena Long per saperne di più su dove si trova nella vita.

March 18, 2024
  • Women of Vans
  • Skate

Il sorriso è il suo biglietto da visita. Originaria di Greenwich, nel sud di Londra, Helena ha conquistato le strade della capitale britannica diventando uno dei volti più riconosciuti della scena skate locale. Dopo aver superato con successo un doppio intervento al ginocchio, Helena sta recuperando il tempo perduto. Che sia in sella alla sua bici alla ricerca di nuovi spot o sullo skate nel suggestivo park locale di Stockwell, non lontano dal famoso negozio di skate gestito da donne Brixton's Baddest, la passione di Helena per lo skateboarding è evidente e contagiosa. Con un autentico mix di talento e passione, Helena dimostra il suo spirito eclettico anche come batterista nella band Upset Stomach. Nell'ambito della serie Vans dedicata alle donne, abbiamo avuto il piacere di intervistare Helena per scoprire di più sulla sua esperienza nel mondo dello skate femminile.

Cosa stai facendo in questo periodo?

Oltre alle sessioni di skate quando il clima lo permette, gli allenamenti in palestra e le sedute di fisioterapia per recuperare da un infortunio, mi dedico alla musica e offro il mio supporto in varie iniziative legate al mondo dello skate.

Qual è la tua esperienza nella scena skate femminile contemporanea e come descriveresti l'evoluzione di questa community nel tempo?

L'evoluzione della scena è stata sorprendente: il numero di skater donne è cresciuto in modo esponenziale. È un privilegio farne parte e poterne osservare l'evoluzione. È come assistere a uno spettacolo affascinante, mentre contribuisco a questo movimento con il mio impegno.

L'atmosfera nel mondo dello skate femminile è diventata eccezionale, con una presenza equilibrata tra uomini e donne sia nei park locali che negli spot urbani più iconici. Inoltre, stanno emergendo nuove comunità e scene in ogni angolo della città.

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Quanto è importante essere un punto di riferimento per la tua comunità?

Mi sembra che stia accadendo tutto quasi per caso, considerando che vado in skate da sempre ma solo negli ultimi anni stiamo assistendo all'incredibile esplosione di questa cultura. Essere considerata un modello per gli altri mi riempie di gratitudine e orgoglio. Se il mio impegno nel mondo dello skateboarding ha ispirato qualcuno a perseguire i propri obiettivi e a perseverare, lo considero un privilegio. Questa felice coincidenza mi riempie di gioia, perché non potrei neanche immaginare di dedicarmi a qualcos'altro se non alla mia più grande passione: lo skate.

Chi sono i tuoi modelli di riferimento?

Le mie amiche e la scena dello skate femminile. Pioniere fin dall'inizio, figure come Lois Pendlebury, Lucy Adams e Sam Bruce sembrano aver definito con grande sicurezza il proprio percorso, evolvendo con una straordinaria determinazione che si riflette in ogni loro azione. A livello internazionale, Alexis Sablone è sempre stata un punto di riferimento per me: ricordo di averla vista in una gara di skateboard e di essere rimasta stupefatta dalla sua performance. Quando il commentatore ha aggiunto che era anche "un'architetta affermata", ho davvero compreso la sua incredibile versatilità e il suo straordinario talento!

In che modo si sta evolvendo la comunità mondiale dello skate femminile?

È fantastica! Credo che i social media abbiano avuto un ruolo significativo. Le Olimpiadi hanno sicuramente avuto un impatto cruciale nello sviluppo di questo sport, mettendo in luce talenti emergenti, soprattutto in Giappone e Cina, i cui successi rischiavano di passare inosservati senza l'esposizione mediatica garantita dall'evento olimpico. Le competizioni sono semplicemente straordinarie. Benché sia un mondo lontano dal mio, l'eccezionale livello di talento è una vera fonte di ispirazione.

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Che consiglio daresti alle ragazze che vogliono iniziare ad andare in skate?

Imparare a fallire è parte integrante del percorso. Probabilmente dovrai affrontare una serie di insuccessi prima di riuscire a chiudere un trick o di sentirti davvero a tuo agio sulla tavola. Fa parte del processo, ma se lo skate è la tua passione, non devi arrenderti. Anche chi è riuscito a diventare professionista, dopo anni di pratica, ha incontrato le stesse difficoltà. L'importante è perseverare e continuare a coltivare la propria passione!

C'è qualcosa che vuoi aggiungere?

Solo grazie, soprattutto per l'incredibile sostegno che ho sempre ricevuto dai miei amici e amiche. Sono profondamente grata di poter perseguire la mia passione. Grazie, skateboarding, per avermi aperto infinite strade.

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